L’intervista a Natalia Estrada
Attraversare Milano vuol dire incontrare una infinità di realtà, diverse una dall’altra, spesso palesemente contrapposte, sempre però attigue, imprescindibilmente legate fra loro.
Fra le sue mille vie, crescendo secolo dopo secolo, sembra quasi che Milano abbia giocato a inventarsi gli accostamenti più paradossali. Incrocio dopo incrocio incontriamo secolari cattedrali accanto a carceri e tribunali, uffici dalle tecnologiche facciate in fronte ad università le cui mura ci parlano di secoli lontani, quartieri residenziali sorti fra zone più popolari, ospedali che si affacciano su parchi, giardini e fontane. La confusione è però solo apparente, tutti sappiamo esattamente in quale portone entrare, gli impiegati negli uffici, gli operai nelle fabbriche, gli studenti nelle scuole, le stelle della televisione negli studi televisivi, medici e malati negli ospedali. Tutto sembra avere la propria logica, ad ognuno sembra affidato il giusto ruolo, così come nelle stanze della Clinica De Marchi: medici e infermieri fra le corsie, i giovani pazienti nei loro letti e i loro divi televisivi al di là dello schermo, in un mondo all’apparenza lontanissimo.
Ma Milano a volte si diverte a sorprenderci, e allora, sulla città, si scatena un turbine, tutto si rimescola e accade così che il divo, anzi in questo caso la diva, scelga di non entrare nello studio televisivo, di sfuggire alle luci della ribalta e di imboccare la porta accanto, entrando nella Clinica De Marchi a portare un po’ di gioia fra i giovani pazienti.
Non è una storia inventata, questi sono piccoli miracoli che Milano sa veramente regalare.
La testimonianza che desidero portare è quella dell’incontro con Natalia Estrada, uno dei personaggi più popolari e amati della televisione italiana.
Natalia è da alcuni anni vicina alla Fondazione De Marchi e tante volte ha scelto di svestire gli abiti della diva per venire a portare un po’ di gioia e amore fra i letti dei giovani pazienti.
E’ difficile, pensando ai personaggi del cinema o della televisione immaginarseli al di fuori dei ruoli da essi interpretati. Diventa quasi innaturale poter immaginare che loro possano avere una vita al di fuori del tubo catodico.
Ed è proprio a questa vita che Natalia Estrada è particolarmente legata; lontana dalle luci della ribalta, lontana dalle telecamere, dagli studi televisivi, Natalia Estrada non scompare, continua ad esistere, come continuiamo ad esistere tutti noi quando terminiamo di lavorare e torniamo alla nostra casa. Per Natalia quello è il momento di recuperare i veri valori della vita, per ricordarsi che non ci sono solo la gioia e la spensieratezza dei varietà del sabato sera ma ci sono realtà più difficili, realtà a cui forse può servire anche il suo aiuto.
Da qui la sua scelta di portare il suo sorriso accanto a chi più ne ha bisogno.
Ed è così che il sorriso di Natalia giunge accanto a bambini malati o piccoli orfanelli, accanto a persone anziane troppo spesso lasciate sole, entra nelle carceri e partecipa a tanti spettacoli di beneficenza. Un impegno che l’ha portata ad adottare sei bambini in Guatemala attraverso l’associazione per le adozioni a distanza Intervita di cui lei è anche ambasciatrice.
“Questa è stata una scelta” ci spiega Natalia Estrada “dettata dalla volontà di non volere accettare che vi possano essere persone che soffrono solo per avere avuto la sfortuna di essere nate in una parte sbagliata del Mondo”.
“Anche quando faccio visita ai pazienti della Clinica De Marchi, di fronte al dolore dei bambini e dei loro genitori, provo un senso di grande ingiustizia. Mi fa star male vedere tanta sofferenza nei loro volti.”
Le visite di Natalia Estrada riescono però a sostituire a tanta sofferenza momenti di gioia per tutta la Clinica e costituiscono un importante aiuto per la Fondazione De Marchi e per tutto il mondo della solidarietà.
L’appoggio infatti di Natalia Estrada, così come di tutti personaggi noti, riesce a divenire garanzia di serietà per le associazioni di cui si fanno portavoce e testimonial. Per questa ragione Natalia cerca sempre di porre molta attenzione a non legare la propria immagine a iniziative la cui serietà non è verificabile.
E’ la stessa Natalia Estrada a ricordarci una ulteriore ragione per cui è tanto importante l’impegno di personaggi famosi nelle iniziative benefiche: “i personaggi televisivi così come gli sportivi e i divi del cinema o della musica, diventano spesso modelli da imitare da parte dei loro ammiratori, questa è una responsabilità di cui siamo ben consci. La speranza è che, mostrandoci pubblicamente impegnati in iniziative benefiche e di solidarietà, si possa suscitare il desiderio di imitarci e di coinvolgere sempre più persone in queste attività. Per questo sono contenta nel vedere che in Italia così come accade anche in Spagna c’è un grosso impegno nella solidarietà fra i personaggi dello spettacolo. Impegno che è sempre più diffuso fra tutta la gente che ne ha la possibilità.”
Un impegno che ha fatto eleggere la nostra città a capitale della solidarietà. e che speriamo faccia sì che a Milano, sempre più spesso, passi quel turbine che sconvolge tutto e che questi piccoli miracoli di amore siano sempre più una quotidiana abitudine.
Francesco Iandola