Oscar Wilde per la Fondazione De Marchi

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Il 23 e 24 giugno 2014, al Teatro Carcano di Milano, due serate dedicate a Oscar Wilde, il ritratto di Dorian Grayalle ore 21 andrà infatti in scena “Il ritratto di Dorian Gray“, nell’adattamento teatrale di Rita Vivaldi e Anna Rapisarda. L’opera con la regia di Enzo Rapisarda è portata in scena dalla Nuova Compagnia Teatrale.

Le serate sono organizzate da COMEDIANS e una quota dell’incasso sarà devoluta alla Fondazione De Marchi ONLUS, il costo della poltrona è di 40€ e si può prenotare direttamente per telefono al numero: 02.83.66.04.29

TRAMA Dorian Gray è un giovane affascinante che si rende conto del privilegio del suo aspetto allorchè Basil Hallward, pittore suo amico, gli regala un quadro che lo riproduce nel suo massimo splendore di gioventù e bellezza. Dorian rimane sconvolto, diventando preda del dolore al pensiero che il tempo distruggerà questi suoi doni di natura. E’ preso allora dal possente desiderio che egli formula come un voto: rimanere perennemente giovane e bello e riservare i segni della propria decadenza al ritratto. Il suo voto viene esaudito, ma il ritratto finirà per diventare lo specchio della sua anima piuttosto che del suo corpo, un’anima sempre più corrotta e degradata. Infatti Dorian perseguendo il nobile tentativo di far coincidere l’arte con la vita, si innamora di Sybil Vane dopo averla vista recitare a teatro, interprete di Giulietta. E’ convinto di aver finalmente trovato colei che esprime nel mondo lo spirito superiore dell’arte, la prova del suo teorema estetico: la Bellezza è virtù che può aderire completamente alla realtà della vita. Ma Sybil vivendo l’amore reale si accorge che l’arte per lei fa parte delle ombre della finzione e recita ormai senz’arte, deludendo Dorian che si sente tradito nella sua aspettativa ideale. Inizia così il disfacimento morale del protagonista che, avido di piaceri e spinto dal cinico Lord Henry Wotton, si abbandona ad ogni sorta di turpitudini, giungendo al culmine della dissolutezza. Ma resta il ritratto che ricorda a Dorian la menzogna della sua vita, ponendogli davanti agli occhi il suo vero volto, diventato una maschera atroce. Sopraffatto dal dolore, porrà fine alla sua angoscia in un finale tragico da cui emana un’amara filosofia: conservare Bellezza e Giovinezza ad ogni costo, vivere in un infinito presente ha il prezzo di un’infinita dannazione.

NOTE DI REGIA

La versione teatrale di Rita Vivaldi e Anna Rapisarda evidenzia l’intreccio delle diverse personalità dei tre personaggi principali: Dorian Gray, dissoluto e amorale, edonista che vive di apparenze e che arriverà al tragico epilogo nel disperato tentativo di far coincidere l’arte con la vita; Lord Henry Wotton, affascinante dandy il cui spirito cinico e decadente richiama quello dello stesso Wilde e Basil Hallward pittore, artista che plasma la Bellezza, invaghito di Dorian, cerca di portarne alla luce la coscienza morale.

Oscar Wilde li descrisse così in una lettera: “Basil è ciò che io credo di essere, Lord Henry ciò che il mondo pensa di me e Dorian ciò che mi piacerebbe essere, forse, in un’altra età”.

L’autore descrive un mondo aristocratico, dove tutto è vuoto e superficiale, pur senza criticarlo esasperatamente, in quanto è il mondo a cui lui stesso appartiene. Wilde vuole però comunicare come la contemplazione della Bellezza sia un bene, ma non dev’essere fine a se stessa, infatti la disarmonia tra la vita che conduce Dorian Gray in quella sua continua ricerca di piaceri materiali, e la vita che sogna, può portare soltanto alla catastrofe.

Il tema è estremamente attuale e viene efficacemente riassunto in uno degli aforismi più noti pronunciati da Lord Wotton che esprime alla perfezione la cifra dell’epoca in cui viviamo: “oggi la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla”.

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